Riciclare la plastica ripulendo i mari, in quanti modi è utile

2022-08-27 17:21:06 By : Ms. Max Ye

Recuperare la plastica dispersa in mare e trasformarla in materia prima per le nuove auto potrebbe sembrare un'iniziativa utile più a sensibilizzare che a dare il via a un vero e proprio nuovo business.

Eppure basta dare un'occhiata ai numeri di una singola campagna di raccolta per rendersi conto delle quantità in ballo e dei tanti effetti collaterali, una volta tanto positivi, che è possibile generare per l'ambiente e indirettamente per l'industria con la pulizia dei mari.

Ormai da qualche anno, costruttori come Hyundai, Seat e Volvo hanno annunciato l'impiego di nylon ottenuto da plastica riciclata per i tessuti e i rivestimenti delle nuove auto, associando però a questo anche la partecipazione attiva o direttamente il sostegno a iniziative di per il recupero dei rifiuti da spiagge e fondali.

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Tra queste, Hyundai è quella che ha intrapreso l'impegno su più vasta scala: nell'aprile 2021 ha avviato una collaborazione con la ONG Healthy Seas promuovendo un evento pilota in cui un team di volontari e sommozzatori coordinati da associazioni ambientaliste ha ripulito da quattro spiagge e due fondali dell'isola di Itaca e recuperato ben 78 tonnellate di rifiuti, di cui 44 di plastica.

Nel complesso, il 2021 ha visto questa partnership avviare ben 11 campagne di recupero e pulizia in sette Paesi europei, coinvolgendo oltre 70 sommozzatori e decine di volontari e sfiorando le 78 tonnellate di reti da pesca e gabbie per granchi e aragoste, senza contare bottiglie di plastica, pneumatici e altri rifiuti sintetici e metallici. 

Nel marzo di quest'anno, la collaborazione è dunque stata rinnovata ed è ripartita due mesi dopo proprio da Itaca, dove la presenza di impianti dismessi ha nel frattempo liberato in mare altri rifiuti, consentendo alla squadra di recuperare altre 25 tonnellate di materiali vari tra cui oltre 18 ancora di reti da pesca.

Le vecchie reti, disponibili purtroppo in quantità enormi sui fondali di tutto il mondo, sono però anche la principale risorsa da cui si ricava il filato di nylon ecologico Econyl. Si tratta di un brevetto del colosso italiano Aquafil, azienda che si è impegnata nell'economia circolare sin dal lontano 1965 avviando la produzione di oggetti e indumenti ricavati da plastica riciclata, nonché una delle fondatrici della stessa Healthy Seas.

Tornando a Hyundai, i primi prodotti in Econyl sono arrivati sui modelli del marchio coreano nel 2021 con i tappetini ecologici resi disponibili sin dal lancio sulla Ioniq 5, prima della nuova famiglia di vetture elettriche che puntano sulla sostenibilità a 360° e dunque, anche sull'uso di materiali meno impattanti per l'ambiente.

A questo, seguirà la realizzazione dei rivestimenti dei sedili ricavati dallo stesso tessuto sia per la Ioniq 5 sia per la nuova Ioniq 6, la berlina sportiva elettrica appena presentata, e naturalmente si tratta soltanto dei primi passi.

L'uso di materiali riciclati, plastici e non soltanto, porta almeno due benefici diretti all'ambiente e uno indiretto all'industria: toglie dagli oceani rifiuti pericolosi per la fauna e la flora marine (si stima che ogni anno quasi 600.000 tonnellate di sole reti da pesca si disperdano in mare uccidendo migliaia di pesci, mammiferi e tartarughe) e riduce le attività di estrazione delle materie prime "nuove".

Quest'ultimo aspetto concorre però anche ad accorciare la filiera e quindi ad abbattere le emissioni complessive, in particolar modo di CO2, dell'intera catena produttiva, altro tema a cui i costruttori sono molto sensibili in questa fase.

L'impegno delle ONG, e dei loro partner come Hyundai, naturalmente va oltre le operazioni per rimediare all'inquinamento indiscriminato, e si sviluppa anche con diverse iniziative di prevenzione e sensibilizzazione.

Tra queste figurano collaborazioni con gli stessi pescatori per favorire lo smaltimento "a terra" delle vecchie reti prima ancora che siano perse o abbandonate in mare, e i loro coinvolgimento nella pulizia delle coste nei periodi di inattività, così come le campagne di educazione al rispetto dell'ambiente avviate nelle scuole.

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